Quando la Scienza del Mare Diventa un Percorso Unico per i Giovani Ricercatori e un Faro per i Nostri Habitat Costieri – Un Focus sulle Sfide Urgenti

Il 24 Maggio 2025, Pesaro ha ospitato la terza edizione del convegno “Adriatic Conservancy: Educazione e Citizen Science per la Tutela degli Habitat Costieri”. Questo evento, che ha visto la Sede Sub Tridente Pesaro trasformarsi in un vivace centro di discussione scientifica, ha messo in luce l’importanza cruciale della Citizen Science e dell’educazione ambientale per la salvaguardia del Mar Adriatico.
Il vero valore aggiunto di questa edizione è stato il coinvolgimento attivo degli studenti, che hanno intrapreso un percorso completo e stimolante nel mondo della ricerca scientifica. Non si sono limitati ad apprendere teorie in classe, ma hanno affrontato problemi concreti.
Un Percorso di Ricerca sul Campo: Dalle Problematiche alla Comunicazione dei Dati
Il viaggio degli studenti è partito dalla conoscenza delle problematiche che affliggono gli ecosistemi costieri adriatici, come l’inquinamento da plastica e la diffusione di specie aliene invasive. Dopo aver familiarizzato con i protocolli di monitoraggio e l’uso di app specifiche come Clean Swell, iNaturalist e MAC-Emerso grazie agli incontri teorici con esperti, sono passati alla fase operativa: la raccolta dati sul campo.

Prima di illustrare le attività degli Studenti del Liceo Scientifico G Marconi di Pesaro, il prof. Filippo Bargnesi ha annunciato un importante successo: la vittoria di un concorso nazionale indetto dal Giffoni Festival per un soggetto cinematografico sulla Blue Economy e la protezione del mare, che porterà alla realizzazione di un mediometraggio. Il film sarà proiettato e premiato al festival dal 17 al 26 luglio
La partecipazione degli studenti del Liceo Scientifico G. Marconi di Pesaro al progetto non è un episodio isolato, ma si inserisce in un percorso che li vede coinvolti da diversi anni, come dimostrato dalla presentazione di dati raccolti nel 2023, 2024 e 2025, a testimonianza di un monitoraggio continuativo nel tempo e nello spazio.
Il nucleo centrale di questa partecipazione è costituito dagli studenti che seguono il corso complementare di biologia marina, un’opportunità offerta dall’istituto a partire dal secondo fino al quarto anno per approfondire l’ambito marino e acquisire consapevolezza sui pericoli che lo minacciano. Questo gruppo di studenti ha condotto concrete attività di Citizen Science e monitoraggio ambientale nella zona di Fiorenzuola di Focara. Tra le attività presentate, figurano il monitoraggio dell’inquinamento da plastiche utilizzando l’applicazione Clean Swell, l’analisi dello stato di salute delle spiagge con il protocollo MAC-Emerso, e la catalogazione della biodiversità tramite l’applicazione iNaturalist.
Gli studenti dell’IIS «da Vinci» di Civitanova Marche si sono dedicati al litorale di Porto d’Ascoli, all’interno della Riserva Naturale Regionale della Sentina, un’area protetta di grande valore naturalistico. Qui hanno effettuato un monitoraggio della biodiversità utilizzando la metodica MAC-Emerso e iNaturalist.

Hanno osservato diverse specie autoctone, ma hanno anche rilevato la presenza preoccupante di specie alloctone invasive, come la Rapana venosa. La sua presenza, riscontrata nell’Adriatico sin dagli anni ’70, è un problema sia per l’ecosistema marino che per l’economia ittica, un esempio tangibile di come le alterazioni degli equilibri ecologici abbiano ripercussioni concrete. Oltre alla biodiversità, gli studenti hanno affrontato attivamente il problema dei rifiuti. Nella Riserva della Sentina, in sole due ore, 45 alunni hanno raccolto 413 rifiuti, per un totale di oltre 21 kg, la maggior parte dei quali (oltre il 65%) era polistirolo.

Anche gli studenti dell’Istituto Savoia-Benincasa di Ancona hanno partecipato attivamente all’evento Adriatic Conservancy, concentrandosi sull’analisi dell’inquinamento da rifiuti nel suggestivo contesto di Portonovo, all’interno del Parco del Conero. Per questa attività, hanno utilizzato l’applicazione Clean Swell, uno strumento di Citizen Science per la raccolta dati sui rifiuti presenti. Nel tratto di litorale monitorato, lungo circa 220 metri, gli studenti hanno rilevato e catalogato vari tipi di detriti. Tra i rifiuti trovati, sono state registrate 18 retine e, in numero particolarmente elevato, ben 72 “gommine”. Questa significativa presenza di “gommine”, spesso associate alle attività di pesca come le retine, suggerisce una tipologia di inquinamento peculiare in questa zona e mette in luce la “Necessità di misure gestionali” specifiche per affrontare la problematica.
Un focus particolarmente significativo sulle sfide legate all’inquinamento plastico, in particolare le calze per il contenimento dei mitili o reti da pesca, è emerso dal lavoro degli studenti dell’ITA “A. Cecchi” di Pesaro nel Parco San Bartolo. Pur concentrandosi primariamente sulla persistenza dei proiettili azzurri di plastica nel Parco, la loro riflessione si è allargata alla necessità di “risolvere il problema a MONTE“. Hanno inoltre esplorato e presentato soluzioni innovative e sostenibili, come le retine in bioplastica compostabile derivata dalla cellulosa del legno, citando il progetto LIFE MUSCLES, dimostrando una ricerca attiva di alternative concrete.

Questo mette in luce come la problematica delle numerose reti da pesca, spesso abbandonate o perse in mare, rappresenti un problema diffuso e irrisolto lungo la costa adriatica, con gravi conseguenze per l’ambiente marino, come evidenziato dai dati di raccolta rifiuti in diverse aree e dalla consapevolezza della necessità di fermarne l’uso.
Il protocollo “Guardiani delle Acque”
Un momento centrale del convegno è stata la presentazione del protocollo “Guardiani delle Acque”, a cura di Sara Cerri (Fano UniMar odv) e degli studenti dell’ISP “Polo 3” di Fano, indirizzo “Gestione delle Acque e Risanamento Ambientale.

Questo progetto di Citizen Science si propone di monitorare la qualità delle acque (parametri chimici e fisici, microplastiche), coinvolgere attivamente la comunità, sensibilizzare sull’importanza delle risorse ambientali e dell’inquinamento, e fornire dati utili alla ricerca scientifica e alle politiche ambientali. Gli studenti del Polo 3 hanno illustrato la metodologia di campionamento nelle acque del fiume Metauro, della sua foce e del mare, e l’analisi di parametri come torbidità, temperatura, pH, nitrati, fosfati e salinità, sia sul campo che in laboratorio. Hanno mostrato i dati raccolti in diverse date, evidenziando le variazioni riscontrate. Sulla base dei campionamenti di quest’anno, hanno concluso che le acque analizzate risultano in buona salute, non presentando una significativa variabilità dei dati. Il protocollo “Guardiani delle Acque” rappresenta un esempio di integrazione eccellente fra ricercatori e istituzioni scolastiche realizzatosi tramite una collaborazione proficua fra istituto di scienze, chimica e informatica e FanoUnimar odv.
Valorizzare gli Ambienti Costieri e le Specie Simbolo: Un Approccio Integrale e le Minacce Urgenti
Il convegno ha riaffermato l’importanza vitale di valorizzare gli ambienti naturali delle coste che circondano il Mar Adriatico. Dalla Riserva della Sentina, con le sue rilevanti caratteristiche ambientali e specie autoctone come il Cavaliere d’Italia, simbolo dell’area protetta, al Parco del Conero e al Parco San Bartolo, ogni ecosistema costiero rappresenta un patrimonio da tutelare.
Le presentazioni hanno focalizzato l’attenzione su diverse specie che rappresentano indicatori importanti. La Rapana venosa, specie alloctona invasiva, è un potente esempio delle minacce che alterano gli equilibri e sottolinea la necessità di favorire le specie indigene. Lo studio dei fondali marini antistanti il Parco San Bartolo ha fornito un quadro della biodiversità sottomarina, fondamentale per una tutela efficace. La discussione sui contaminanti emergenti e sulla connessione tra reflui e qualità del mare ha evidenziato le minacce pervasive, come farmaci e plastiche, che rendono urgente e necessaria l’azione di monitoraggio e protezione.
La presenza di fanerogame marine nelle aree studiate e il ritrovamento di tartarughe e delfini spiaggiati in relazione diretta a questo progetto rappresentano uno strumento essenziale per comprendere le minacce e agire concretamente per la tutela della biodiversità in toto. Le sfide presentate, dall’inquinamento diffuso (polistirolo, reti da pesca) ai contaminanti chimici emergenti, sottolineano le continue pressioni che rendono gli ambienti costieri adriatici particolarmente vulnerabili e necessitano di azioni urgenti e coordinate.
Il Convegno: Un Palcoscenico Unico per la Comunicazione Scientifica e il Confronto
Adriatic Conservancy ha rappresentato il culmine di questo percorso formativo per gli studenti: il momento di comunicare i risultati del proprio lavoro di ricerca di fronte a un pubblico qualificato. Presentare dati raccolti, analisi svolte e considerazioni finali in un contesto congressuale aperto è stata un’occasione unica per introdurli al mondo della scienza applicata e stimolare il confronto diretto con importanti ricercatori universitari. Questo scambio, con esperti come il Prof. Francesco Regoli, la Dott.ssa Camilla Roveta e Torquato Pulido, e Federico Girolametti, moderati dal Prof. Carlo Cerrano, è inestimabile per la loro crescita e per convalidare l’importanza del loro contributo.
In conclusione, il convegno Adriatic Conservancy 2025 ha pienamente dimostrato come la Citizen Science possa offrire ai giovani un percorso di ricerca completo, dalla consapevolezza e studio delle problematiche alla rigorosa raccolta dati, dall’analisi alla comunicazione scientifica in un ambito qualificato. Ha evidenziato la necessità impellente di valorizzare e proteggere i fragili ambienti costieri adriatici, puntando l’attenzione su specie e problemi specifici che fungono da indicatori cruciali per la salute dell’intero ecosistema. L’impegno degli studenti e la collaborazione tra istituzioni, università e associazioni rappresentano la chiave per affrontare le sfide attuali e costruire un futuro più sostenibile per il nostro prezioso mare.
Ringraziamo nuovamente tutti i partecipanti, i relatori scientifici e, soprattutto, gli studenti per il loro eccezionale lavoro e per aver dimostrato che il futuro della ricerca e della conservazione marina è anche nelle loro mani.
@oceanconservancy, @EMD European Maritime Day in My Country 2025, @InterregASPEHproject,